Carria: "Sentenza favorevole"
ll Presidente di categoria della Toscana, Roberto Carria commenta la sentenza della Cassazione del 20 Aprile sulla questione riparazione in caso di superamento del valore dell'auto.
Questo il commento di Roberto Carria, Presidente di Confartigianato Autoriparazione della Toscana, sulla Sentenza della Cassazione, 3° Sezione Civile, (nr. 10686 del 20.04.2023), che ha dato ragione all’automobilista che chiedeva venisse rispettato il suo diritto a far riparare un veicolo danneggiato in un incidente, anche se il costo delle riparazioni necessarie superava il valore che il mezzo aveva prima del sinistro.
L' oggetto della sentenza
Il caso riguarda la modalità di risarcimento delle riparazioni cosiddette “antieconomiche” che obbligavano, di fatto, l’assicurato a rottamare il proprio veicolo quando la riparazione di un’auto era di gran lunga superiore al valore residuo di una vettura, mentre il risarcimento della compagnia non andava oltre il valore di mercato, indipendentemente dal preventivo del carrozziere.
Con l’Ordinanza, la Sezione civile della Corte di Cassazione, si stabilisce che i proprietari delle auto incidentate non devono vedersi costretti ad accettare risarcimenti economici quando il costo delle riparazioni supera il valore commerciale della vettura.
Nel caso di specie, destinato a fare da apripista, il danneggiato aveva richiesto ‘una somma pari quasi al doppio del valore del veicolo’, la Cassazione ha evidenziato che, pur dovendo ‘tener conto della necessità di non sacrificare specifiche esigenze del danneggiato a veder ripristinato il proprio mezzo’, il limite per il risarcimento è che non vi sia un aumento di valore del veicolo”.
Inoltre “va considerato che il danneggiato può avere serie di apprezzabili ragioni per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo danneggiato (ad esempio, perché gli risulta più agevole la guida di un mezzo cui è abituato o perché vi sono difficoltà di reperirne uno con caratteristiche similari sul mercato, o perché vuole sottrarsi ai tempi della ricerca di un veicolo equipollente e ai rischi di un usato che potrebbe rivelarsi non affidabile) e che una piena soddisfazione delle sue ragioni risarcitorie può comportare un costo anche notevolmente superiore a quello della sostituzione”.
“Con l’Ordinanza – precisa Carria – viene così tutelato il diritto dell’assicurato a ottenere un risarcimento giusto anche quando la riparazione presso la propria carrozzeria di fiducia supera il valore commerciale della vettura e ribadisce che la scelta tra la riparazione e la rottamazione spetta in ultima istanza all’automobilista. Ma viene anche tutelato il lavoro delle imprese dell’Autoriparazione, che operano con serietà per offrire un servizio altamente professionale ai clienti“.
Articolo pubblicato da Confartigianato Arezzo